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La storia della cosmesi

11 Ottobre 2023

Ed eccoci qui con l’articolo del mese di luglio. Un’articolo un pò diverso dai soliti, vi aspetterete racconti su tintarelle, creme solari, dopo sole ecc e invece no! Vi stupiamo con un bell’articolo un pò alla “Piero Angela” sulla Storia della Cosmetica, che speriamo possa essere una buona compagnia di lettura sotto l’ombrellone o al fresco delle fronde di un’albero accompagnate dal gracchiare delle cicale.

Domanda quizzettone: Da dove nasce la cosmesi?

Le origini sono da ricercare in radici molto antiche, basti pensare all’etimologia della parola. Infatti la parola cosmesi deriva dal greco Kosm tikos che significa “che ha il potere di sistemare ” o ” abile nel decorare”. La storia della cosmesi si è sviluppata insieme all’uomo ed ha radici molto antiche, basti pensare che i cosmetici venivano utilizzati in modi differenti già nell’Antico Egitto.

Gli egiziani infatti erano soliti rendere luminosa e profumata la pelle con unguenti, utilizzavano il kajal per allungare gli occhi con malachite e galena e si dipingevano le labbra con ossido di rame e ferro.
Nel periodo dell’antica Mesopotamia divennero leggendari i bagni della regina di Babilonia Semiramide. Si immergeva nella birra per preservare la morbidezza della pelle. I greci erano soliti colorarsi i capelli con uno speciale unguento e dipingevano il volto di bianco (col piombo bianco) o di rosa (col vermiglio).

Succhiavano piante aromatiche per aggentilire l’alito e utilizzavano un composto a base di arsenico come depilatorio. I Fenici inventarono il sapone. Gli Ebrei usavano fragranze come incenso. Gi Arabi estrassero l’acqua di rose. I Romani abbondarono di oli, profumi e trucchi. Passato alla storia grazie ai racconti di Plinio il Vecchio erano i bagni nel latte d’asina di Poppea. Per giunta alcune delle procedure di bellezza adottate nell’antica Roma venivano impiegate anche nelle procedure di imbalsamazione. Come dire unire il sacro col profano! Svariate essenze come mirra, cinnamomo e soprattutto incenso, venivano utilizzati nei funerali in grande quantità. Divertente è l’aneddoto che riporta Plinio sui funerali di Poppea.

Racconta che Nerone, nessuno me ne voglia nel definirlo il piromane per eccellenza della storia, anche qui non si smentì nel dare ordine di bruciare, in onore della moglie defunta, così tante essenze profumate più di quante ne potevano essere prodotte nell’intero medio-oriente in un anno (da cui il termine pro fumo). 

Arrivando alla cosmesi moderna

Continuando la nostra passeggiata nella storia della cosmesi un traguardo importante fu raggiunto quando i cosmetici diventarono parte integrante delle pratiche mediche e farmacologiche del tempo. Mentre nel mondo arabo, in India e in Cina si studiavano altre applicazioni dei cosmetici, in Italia, attorno all’XI secolo, nacque a Salerno un’importante scuola medica.

Gli studi e le sperimentazioni praticate fecero sì che questo diventasse il primo centro di farmacopea riconosciuto, con la raccolta di ben oltre 150 piante officinali. La cosmesi ha attraversato i secoli. Ogni tempo ha visto fiorire un aspetto particolare della scienza che “mette in ordine” l’aspetto dell’essere umano. Nel XVI secolo fu la volta dei profumi: nascevano nei monasteri e venivano commercializzati in tutta Europa.

I maggiori consumatori erano le corti reali. La storia vuole che, grazie ai profumi,venivano coperti i cattivi odori. Purtroppo a quei tempi l’igiene personale era spesso trascurata anche tra le classi più abbienti, l’acqua non arrivava alle case in modo diretto e il riscaldamento con camini non incentivava ai bagni, invernali soprattutto. Con l’arrivo della peste e di altre malattie che intaccavano prima di tutto l’epidermide, vennero sviluppati prodotti che potessero curare i disturbi della pelle, dei denti e delle unghie.

Da elemento  decorativo, questa scienza diventa così curativa. Nel XVII secolo il trucco passò in secondo piano: il cerone prese piede per nascondere le rughe del viso e del collo o eventuali butterature.
Con la Rivoluzione Industriale, lo sviluppo della chimica, la disponibilità delle materie prime e una nascente arte pubblicitaria, si affermò la prima industria cosmetica. Le farmacie iniziarono a vendere questi prodotti. La classificazione botanica diede un grande impulso all’uso dei vegetali curativi: dalle pomate alle bibite erano ovunque, anche nei prodotti per uso cosmetico, ma soprattutto igienico.

Oggigiorno

Insomma questa carrellata sulle origine della cosmesi ci ha permesso di capire quanto questa scienza, si mi sento di definirla tale, ha origini antiche e ben radicate. I profumi, gli unguenti e le scoperte, da lì in avanti, alcune delle quali legate al sapiente uso delle merci d’importazione, ma molte altre riguardanti le materie prime nazionali.

Che ruolo ha rivestito l’Italia in tutto ciò? L’Italia è stata la madre di prodotti come l’Acqua di Colonia, la Violetta di Parma, il sapone, il Bergamotto e la Zagara. Ha visto nascere le diverse case profumiere, il primo mascara automatico e la formula della Diadermina, che “vinse nel 1971 l’Oscar per l’innovazione scientifica in cosmetologia”. Infine, ha dato i natali a personaggi indimenticabili della profumeria come Giovanni Battista Schiapparelli e Vincenzo Martone.

Oggigiorno ogni individuo utilizza quotidianamente almeno 8 cosmetici. Dai gesti legati all’igiene, passando per idratazione e protezione, fino ad arrivare al tocco finale di rossetto o profumo, i prodotti cosmetici sono indispensabili per il benessere di ognuno, in ogni etа della vita.

La scienza cosmetica è più che mai focalizzata sulle istanze della natura e intende la bellezza come il risultato di un rapporto armonioso tra corpo e ambiente. Sicuramente possiamo affermare che la cosmesi ha fatto passi da gigante, diventando una vera e propria industria che strizza l’occhio alla chimica e alla ricerca ma mantenendo sempre attenzione, soprattutto negli ultimi anni, all’origine di prodotti naturali.

 

Dott.ssa Sara Rosellini
Biologa molecolare e sanitaria

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